Un evento pensato e ideato in termini di progetto, capace di genare ricadute sociali, normative e culturali. Questo l’esito del Primo Forum territoriale delle Culture di Genere, organizzato dal Centro Donna Ceteris lo scorso 14 maggio 2015, a Cagliari, in collaborazione con gli organi della Prefettura di Cagliari, con la partecipazione dell’ANCI Sardegna, dell'Ufficio Scolastico Regionale Sardo e dell'ANP (Associazione Nazionale Dirigenti e Alte Professionalità della Scuola).

SCUOLA E UNIVERSITÀ

L’iniziativa, che ha visto anche l’intervento del Magnifico Rettore dell’Università di Cagliari, Maria Del Zompo, ha raccolto positivamente una larga adesione di soggetti legati al settore della sanità, della scuola, degli enti pubblici, delle forze dell’ordine e dell’associazionismo: una pluralità di attori che ha consentito di aprire un confronto approfondito e tecnico sui temi più importanti legati alla violenza di genere, realizzando così un rafforzamento sinergico e una rete operativa fra realtà impegnate negli interventi di tutela, di presidio, di educazione e di prevenzione.

RETE INTER-ISTITUZIONALE

Si è trattato di un primo passo importante nell’applicazione del “Piano d'Azione Straordinario Contro la Violenza Sessuale e di Genere”, già previsto dalla legge 119, e che entrerà in vigore a seguito dell'adozione di un provvedimento da parte del Presidente del Consiglio. Un Piano che, tra le altre azioni, stabilisce una cabina di regia inter-istituzionale e la costituzione di tavoli di coordinamento periferici. È in questa direzione che nel raccordo fra i diversi stakeholder territoriali coinvolti, Donna Ceteris ha investito sul sostegno e la collaborazione dalla Prefettura di Cagliari, determinante nella straordinaria riuscita dell’evento.

LO SCENARIO

L’analisi del contesto emersa dal “Rapporto Annuale su Violenza e Stalking” presentato dalle specialiste Donna Ceteris ha delineato uno scenario sul quale occorre avviare una necessaria riflessione a livello locale e inter-comunale, un dialogo che possa rafforzare quel processo di costruzione di un networking comunitario in grado di offrire risposte integrate al territorio applicando contestualmente strategie di intervento mirate e percorsi progettuali attentamente programmati.

I NUMERI

La violenza e i maltrattamenti sulle donne oggi sono in aumento nel cagliaritano: 759 casi nel 2014, 35 per cento in più rispetto all'anno precedente, sono stati registrati nei due centri antiviolenza gestiti da Donna Ceteris. La maggior parte delle donne denunciano di aver subito abusi hanno tra i 31 e 50 anni, ma l'età si sta sempre più abbassando: il 22% riguarda la fascia dai 18 ai 30. Nel 63% sono sposate, quasi il 67% ha almeno un figlio, il 48% è diplomata, il 42 disoccupata. In oltre il 61% dei casi chi maltratta è lo stesso coniuge.

LE DINAMICHE DELLA VIOLENZA

Se da un lato riconosciamo che il fenomeno della violenza di genere è un fenomeno universale e socialmente trasversale, poiché non riguarda particolari fasce sociali (più emarginate culturalmente, o economicamente svantaggiate), ma è invece diffusa tra tutti gli strati sociali e sfugge a categorizzazioni rigide; d’altro lato è bene comprendere che le opportunità di uscita dal fenomeno non sono altrettanto eque. La violenza domestica non è presente soltanto tra le classi più povere o culturalmente o socialmente svantaggiate. Povertà economica, esclusione lavorativo-occupazionale e disagio abitativo sono tra i fattori che determinano l’accentuarsi di fragilità.
Anche la configurazione delle reti di protezione sociale costituite in prima istanza dalla famiglia allargata, e poi dalle Istituzioni pubbliche, risulta un fattore determinante. Ed è proprio la progressiva incapacità delle reti familiari di essere un valido sostegno e una risposta alle situazioni di difficoltà personali, che spinge a programmare misure di contrasto efficaci messe in atto dalle Istituzioni.

WELFARE

È necessario quindi garantire interventi efficaci e capaci di incidere positivamente sul sistema di welfare locale, affrontando il tema della violenza secondo un’ottica globale, in modo da attuare interventi integrati su più fronti e su più livelli, diretti alla tutela delle relazioni familiari e affettive e al contrasto delle prevaricazioni ai danni di soggetti maggiormente vulnerabili, donne e minori in primis.
Al fine di accompagnare la donna verso un reale percorso di fuoriuscita dal circuito della violenza è necessario allora lavorare in stretto raccordo con tutti i soggetti del territorio, istituzionali e non, che a diverso titolo possono costituire una risorsa per la donna vittima di violenza e sostenerla nel suo cammino verso il superamento del suo problema e verso un percorso qualificato di emancipazione.

LA PROSPETTIVA

Su questi punti l’impegno del Centro Donna Ceteris continuerà a svilupparsi in modo qualificato e sistemico, ritenendo fondamentale promuovere e valorizzare nuove occasioni di dialogo e di confronto come quella organizzata con successo lo scorso 14 maggio. In termini di progetto, non solo di sporadica iniziativa.

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